Lo studio Vallicelli ha realizzato il progetto del Genesi 43 in modo da ottenere i valori necessari per correre in IMS, quindi con una carena pulita, ma senza le forzature e le conseguenti turbolenze dello IOR. Il dislocamento del Genesi 43 è medio-leggero, il rapporto con la superficie velica è elevato, determinando così grandi doti di velocità e potenza. Particolare riguardo è stato posto nello studio del bulbo e timone, per contribuire alla manovrabilità e alla stabilità di rotta, ottenuta anche massimizzando l’aspect ratio della pinna, che offre una notevole superficie portante. La tuga è sviluppata in lunghezza, il che consente di mantenere alte le quote degli interni anche nella zona di prua.
COPERTA E ATTREZZATURA: il piano di coperta del Genesi 43 è fin troppo ricco di attrezzatura. I passavanti rivestiti in teak sono larghi 70 cm, i paraspruzzi del pozzetto sono alti a sufficienza e dotati di due comodissimi gavoncini. Le drizze sono rinviate in pozzetto, servite da due batterie di stopper e due winch. L’attrezzatura di coperta è assolutamente completa e surdimensionata, il bozzellame è della serie maxi Harken.
ALBERO E VELE: l’albero del Genesi 43 è a 9/10 con tre crocette quartierate e molto larghe in trave reticolare, coadiuvate dal classico pennaccino, il tutto sostenuto da sartiame in tondino con arridatoi Riggarna. Sul lungo boma del Genesi 43, dotato del sicuro freno anti strambata, è inferita una grande randa steccata; a prua un fiocco rollabile e autovirante. Quindi, le manovre di riduzioni si fanno prevalentemente sulla randa, che rappresenta oltre il 60% della superficie velica globale, con l’ausilio del sistema rapido Harken. La scotta della randa è rinviata a uno dei due winch principali, dato che per il fiocco autovirante viene usata una sola scotta sull’altro winch.
INTERNI: lo spazio sottocoperta è ripartito in modo razionale ed equilibrato; prevede due cabine doppie a poppa, di cui una matrimoniale e l’altra a castello, munite di ampio armadio e vari gavoni. Sulla dritta della saletta d’accesso del Genesi 43 è posta la zona carteggio. Il piano del tavolo è di 70×80 cm, inoltre c’è parecchio spazio per libri e altri oggetti. La dinette del Genesi 43 è a sviluppo ovoidale, che lascia libero il passaggio verso prua e sfrutta, sotto la panca centrale, l’alloggiamento del motore. Contrapposta alla zona divano troviamo invece la cucina lineare, lunga oltre 2 metri. Numerosi gli stipetti e i comodi cassettini. Oltre la paratia maestra si sviluppa la cabina armatoriale, con cuccetta matrimoniale sulla sinistra (cm 145 x 200) e il classico divanetto con armadio sulla dritta. Ottima la toilette di prua, la cui forma a L offre un ampio piano di calpestio. A prua estrema troviamo infine la calavele, lunga 130 cm.
COSTRUZIONE E FINITURE: il Genesi 43 sfoggia le più raffinate tecniche sandwich. Le pelli (gli strati esterni e interni in vtr) sono realizzate in tessuti biassiali orientati a 45° e 90°, in modo da garantire solidità anche ai carichi torsionali. Grande cura è altresì posta alla giunzione fra scafo e coperta, realizzata in resina epossidica e imbullonaggio su contropiastra integrale in ottone da 10 mm. Le paratie sono resinate a scafo e successivamente avvitate ogni 2,5 cm. Le finiture del Genesi 43 sono ovunque di qualità molto elevata.
PROVA IN MARE: la sensazione immediata, alla ruota del Genesi 43, è di grande equilibrio. Durante il test, con 12 nodi di vento reale e mare appena formato, abbiamo potuto apprezzare la pregevole stabilità di rotta, che ci ha permesso di lasciare tranquillamente il timone (anche sotto spi al lasco) senza che la barca modificasse la sua rotta. L’armamento con fiocco autovirante del Genesi 43 è veramente comodo. Il dislocamento conferisce immediata accelerazione, con un angolo di sbandamento interno ai 25°. Per quanto riguarda il motore, la posizione al centro della barca presenta vari vantaggi, come una migliore accessibilità al vano motore, oltre alla spinta dell’elica, che essendo più lontana dal timone minimizza gli effetti evolutivi della stessa, con conseguente miglioramento della manovrabilità a marcia indietro. Sottolineiamo inoltre la silenziosità di marcia in pozzetto e nelle cabine.
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